Marrageddon: Milano Ha Vibrato all'Unisono grazie all'Hip-Hop
Una Notte di Storia
Sabato 23 settembre, Milano si è trasformata in un calderone di emozioni e cultura, tutto grazie al Marrageddon. Questo festival, organizzato e curato dal King Marracash, è stato molto più di un semplice concerto. È stato un viaggio attraverso cinquant’anni di una cultura che ha plasmato il mondo intero: l’hip-hop.
Le origini del movimento
Cinquant’anni fa, Cindy Campbell organizzò, al 1520 di Sedgwick Avenue, una festa, che non è stata una festa come tutte le altre, ma è diventata la pietra miliare della cultura hip-hop. Dj Kool Herc, il fratello di Cindy, diede inizio a una rivoluzione musicale, mixando i ritornelli delle canzoni e dando vita a una nuova forma di espressione artistica. Nacque così l’hip-hop, un movimento che avrebbe presto conquistato il mondo, con e grazie alla sua forte influenza politica e sociale.
La Diffusione dell’Hip-Hop in Italia
Nonostante le sfide iniziali, l’hip-hop e il rap hanno conquistato anche l’Italia. Da un genere stigmatizzato è diventato una forza dominante nella scena musicale italiana. E Il Marrageddon è stato la prova tangibile del trionfo di questa cultura nel Bel Paese.
Esibizioni Indimenticabili
Sotto il cielo di Milano, di fronte a una folla di 84.000 persone, si sono esibiti i BIG del rap italiano.Nessuna distinzione di età o di anni di esperienza, tutti hanno dominato il palco dell’ippodromo. Kid Yugi, rapper originario di Taranto, ha aperto il festival con una maestria straordinaria. Con il suo timbro potente e il suo accento pugliese, ha portato il commerciale e tecniche narrative dirette e realistiche. Ensi e Nerone, due pilastri dell’hip-hop italiano moderno, hanno presentato il loro album “Brava Gente”. Anna Pepe ha caricato il pubblico dal suo ingresso e ha regalato una performance indimenticabile, riproponendo anche lei il suo brano d’esordio”Bando” e ospitando Artie 5ive, un artista di zona 5, che ha portato freschezza ed energia sul palco. Paky e Shiva hanno acceso il pubblico con le loro HIT, costringendo tutti a ballare senza sosta e riportando in vita i brani che li hanno resi famosi. L’apparizione a sorpresa di Tedua invece ha mandato in tilt il pubblico, dimostrando ancora una volta la sua capacità di stupire e coinvolgere.
Fabri Fibra e Salmo: Due Giganti dell’Hip-Hop che hanno ribaltato Milano
La performance di Fabri Fibra e quella di Salmo sono state indimenticabili, entrambi hanno dominato il palco, incendiando il pubblico con la propria energia. Fabri Fibra ha ripercorso la sua eccezionale carriera, spaziando dai suoi inizi nel 2004 fino alle sue ultime produzioni, tra cui “Bugiardo”, “Applausi per Fibra” e “Stavo pensando a te”. Salmo, d’altra parte, ha aperto con “90 minuti di applausi”, proprio quelli che avremmo dovuto riservargli
L’Apice con Marracash
Marracash ha scosso la folla con i suoi successi, aprendo con “Badabum Cha cha” e proseguendo con “King del Rap”. Il suo spettacolo è stato una montagna russa di emozioni ed energia pura.
La Voce di Baby Gang e la Dedica di Marra alle Seconde Generazioni
All’improvviso, il pubblico ha iniziato a sentire la voce di Baby Gang, rapper italo-marocchino, che purtroppo sta vivendo vicende processuali spiacevoli che gli impediscono di godersi a pieno la sua vita d’artista.
Riprendendo la traccia di Marra, “Rapper Criminale”, Baby ha coinvolto tutto il pubblico con un profondo monologo sulla vita di strada, sull’incontro non voluto con questa vita e sul sogno di una vita migliore, distante dai guai e dai problemi che non portano ad altro che al carcere. Di nuovo, Baby, criticato per essere un delinquente che lancia solo messaggi spiacevoli, ha ribadito ciò che attraverso i suoi testi e la sua arte afferma da anni: il suo lavoro lo ha portato a un riscatto sociale, a diventare una voce che rappresenta milioni di ragazze e ragazzi che hanno vissuto mancanza di rispetto, sottomissione e hanno visto i loro diritti negati. Baby continua a essere la voce delle nuove/seconde generazioni.
Subito dopo il monologo di Baby, Marra ha dedicato “Bastavano Le Briciole” a tutte le persone con background migratorio: migranti e figli di migranti. Un momento non scontato che ha toccato il cuore di tutte le persone razializzate presenti, spesso dimenticate in ogni contesto, da quelli istituzionali a quelli aertistici. Ieri, Marra ha fatto davvero la differenza, portando un riconoscimento che inevitabilmente sarà accompagnato da piccoli cambiamenti sociali.
Un Finale da Brivido
Marra e Gué hanno poi ripercorso l’album iconico “Santeria”,
Finito il momento di Marra e Gué, si pensava che lo show fosse finito: così tante energie ed emozioni difficilmente si immaginava che potessero essere superate. Tuttavia, Marra, che è a tutti gli effetti il “King del Rap”, è andato avanti per un’altra ora, portando sul palco i brani degli album “Persona” e “Noi, Loro e Gli Altri”, e facendo salire Madame, Mahmood, Lazza e Blanco.
L’esibizione con La Madame è stata unica nel suo genere, con le loro voci completamente in sintonia, lei rappresentava l’anima di Marra, il suo lato femminile, mentre lui si è completamente lasciato trasportare dall’energia di Madame e dalla sua energia femminile.
Insieme, hanno concluso l’esibizione con un profondo ed intenso abbraccio, ricordandoci l’abbraccio di Shiele o l’abbraccio finale dei protagonisti del film “Love” di Gaspar Noé.
Sceneggiature, effetti di scena, luci, colori, suoni ed emozioni impagabili: Il Marrageddon ha fatto la storia del Rap e dell’Hip Hop italiano e non c’è nient’altro da aggiungere.